La trappola della felicità

Quando delle persone si rivolgono a me, durante i primi colloqui chiedo loro che aspettative hanno rispetto al percorso che vogliono intraprendere. Spesso le risposte sono: “Vorrei essere felice”, “Non vorrei più star male”, “Vorrei che i rapporti con le persone fossero sempre sereni”. Le persone vorrebbero evitare di soffrire o trovarsi in situazioni spiacevoli

La trappola della felicità

Quando delle persone si rivolgono a me, durante i primi colloqui chiedo loro che aspettative hanno rispetto al percorso che vogliono intraprendere.
Spesso le risposte sono: “Vorrei essere felice”, “Non vorrei più star male”, “Vorrei che i rapporti con le persone fossero sempre sereni”.
Le persone vorrebbero evitare di soffrire o trovarsi in situazioni spiacevoli e se questo da una parte può essere un desiderio comprensibile, dall’altra è poco realistico.
Il titolo del libro deriva proprio da questo, la “trappola” sta proprio nel credere che sia possibile costruire una vita in cui essere costantemente felici.
L’evoluzione dell’uomo rispetto alla capacità di soddisfare molti desideri e di controllare l’ambiente che lo circonda, per renderlo più affine alle sue esigenze, non significa che possa avere pieno controllo anche sulle sue emozioni.
Un’altra tendenza è credere che i pensieri che lo preoccupano siano sempre veri. Talvolta se leggiamo notizie su un giornale arriviamo a pensare che il contenuto possa essere stato leggermente distorto dal giornalista, di un pensiero politico o di un altro. Perché non pensiamo che la stessa cosa possa accadere anche con i nostri pensieri?
La nostra mente spesso ripropone le stesse “storie” quando ci troviamo in alcune situazioni, eppure non arriviamo a credere che siano pensieri poco obiettivi, ma giudichiamo noi stessi.
Rispetto a questo, uno degli esercizi più utili presenti nel libro è quello in cui viene chiesto di immaginarsi ad ottant’anni a ripensare alla propria vita com’è oggi, completando alcune frasi:
-Ho passato troppo tempo a preoccuparmi di…
-Ho dedicato troppo poco tempo a…
-Se potessi tornare indietro, quello che farei diversamente d’ora in avanti…
A volte c’è una netta differenza tra ciò a cui diamo valore e ciò che facciamo nella realtà per realizzarlo.
Sono le nostre azioni che fanno la differenza, più che i pensieri che ci tormentano e che crediamo assoluti o le emozioni che cerchiamo di controllare.